Valorizzazione energetica dei materiali di scarto: nuovi risultati Sotacarbo

La valorizzazione dei materiali di scarto, in un’ottica di economia circolare, è uno degli elementi principali della transizione energetica verso il cosiddetto “net zero”.

Data:
22 marzo 2023

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La valorizzazione dei materiali di scarto, in un’ottica di economia circolare, è uno degli elementi principali della transizione energetica verso il cosiddetto “net zero”, ovvero l’annullamento delle emissioni nette di anidride carbonica.  Oggi, nel mondo, si producono ogni anno oltre 350 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, ma solo il 32% di questi rifiuti è riciclabile e ben 90 milioni di tonnellate all’anno sono conferite in discarica o disperse, con enormi conseguenze sull’ambiente. Per questi materiali, la valorizzazione energetica attraverso la gassificazione rappresenta una soluzione doppiamente conveniente: da un lato consente di sfruttare un materiale ad alto valore energetico e a costo bassissimo, spesso negativo; dall’altro permette di ridurre notevolmente i volumi di materiale da conferire in discarica, con un notevole vantaggio di tipo ambientale. In questo ambito, Sotacarbo sta studiando sperimentalmente l’applicazione della tecnologia di gassificazione in letto fluido bollente, già ampiamente testata per le biomasse legnose, alla valorizzazione energetica di rifiuti plastici non riciclabili. E i risultati della prima campagna sperimentale, effettuata in collaborazione con l’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” presso l’impianto pilota FABER da 400 kW termici della piattaforma Sotacarbo, sono stati appena pubblicati dalla prestigiosa rivista internazionale Energy, edita da Elsevier, in un articolo dal titolo “Co-gasification of plastic waste and biomass in a pilot scale fluidized bed reactor” (autori Francesco Parrillo, Filomena Ardolino, Carmine Boccia, Gabriele Calì, Davide Marotto, Alberto Pettinau, Umberto Arena). Stiamo sfruttando l’elevata flessibilità della tecnologia di gassificazione in letto fluido bollente e le migliaia di ore di esperienza alle nostre spalle per determinare le condizioni operative ideali per il processo di produzione di energia elettrica e idrogeno da miscele di rifiuti plastici e biomasse”, dice Gabriele Calì, ingegnere chimico e responsabile della piattaforma pilota Sotacarbo. Il processo di gassificazione appare sempre più come una opzione concreta per recuperare risorse (energia, combustibili, composti chimici) da rifiuti e combustibili alternativi. Lo studio condotto è di grande interesse perché consente di ridurre le difficoltà operative legate all’impiego delle plastiche, utilizzandone comunque l’elevato potere calorifico e aprendo la strada a impiegarle per la produzione di combustibili di pregio. È rilevante osservare che la taglia dell’impianto rende i risultati immediatamente utilizzabili per il trasferimento tecnologico”, prosegue Umberto Arena, professore ordinario presso il Dipartimento di Scienze e Tecnologie Ambientali, Biologiche e Farmaceutiche (DISTABiF) dell’Università della Campania. I risultati ottenuti, tanto promettenti da aver già attirato l’attenzione di diversi gruppi industriali, sono solo la prima tappa di una ricerca molto più ambiziosa. L’obiettivo che ci siamo prefissati è la messa a punto, su scala pre-industriale, di una tecnologia estremamente versatile, efficiente e pulita per la trasformazione di un rifiuto non riciclabile in energia elettrica e soprattutto idrogeno. Prodotti ad alto valore di mercato ma che potranno essere prodotti a costi bassi e con un impatto ambientale pressoché nullo”, conclude Alberto Pettinau, Responsabile Ricerca e Sviluppo di Sotacarbo. L’attività sperimentale è stata effettuata nell’ambito del progetto WAVE, finanziato dalla Regione Autonoma della Sardegna attraverso Sardegna Ricerche.   Potrebbe interessarti : I combustibili del futuro: rinnovabili a km zero

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Ultimo aggiornamento

16/05/2023, 15:49