Sviluppi nelle tecnologie di utilizzo della CO2

La crescita economica e demografica sono i fattori trainanti dell’aumento della domanda energetica globale. Negli ultimi quattro decenni il consumo energetico annuale

Data:
28 dicembre 2018

Kew_Gardens_Waterlily_House_-_Sept_2008
Kew_Gardens_Waterlily_House_-_Sept_2008  

CCC 290

OCTOBER 2018

QIAN ZHU

La crescita economica e demografica sono i fattori trainanti dell’aumento della domanda energetica globale. Negli ultimi quattro decenni il consumo energetico annuale è raddoppiato, passando da 4661 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio (Mtep) nel 1973 a 9384 Mtep nel 2015 (IEA, 2017). Nei paesi in via di sviluppo, dove è in atto una crescente urbanizzazione, un miliardo di persone vive oggigiorno senza elettricità e un numero analogo ha un accesso limitato. Tali paesi, principalmente in Africa e nell'Asia meridionale, hanno bisogno di una rete energetica affidabile e facilmente accessibile, in grado di mitigare lo stato di povertà delle popolazioni. Paesi come Cina, India e Sud Africa possiedono risorse limitate di petrolio e gas ma abbondanti riserve di carbone. Rispetto al petrolio e al gas, il carbone è a basso costo, il prezzo è meno volatile e il suo utilizzo nella generazione elettrica garantisce un approvvigionamento energetico sicuro e stabile. Sebbene le fonti di energia rinnovabile siano attualmente in rapida crescita, circa l'80% dell'energia mondiale proviene ancora da combustibili fossili, la stessa proporzione degli anni 70; ciò significa che il carbone continuerà ad avere un ruolo chiave nel mix energetico.

Tuttavia, la sua combustione risulta una delle principali fonti di emissione di anidride carbonica (CO2) e questo desta forti preoccupazioni. Migliorando l'efficienza dei sistemi di generazione di energia da carbone è possibile ridurre la quantità di combustibile, a parità di energia elettrica prodotta, con conseguente riduzione delle emissioni di CO2, anidride solforosa (SO2), ossidi di azoto (NOx), particolato e altri inquinanti. C’è poi la tecnologia di cattura e stoccaggio geologico della CO2 (CCS), un mezzo per produrre elettricità a basse emissioni di carbonio utilizzando combustibili fossili, in grado di ridurre le emissioni di CO2 anche dai processi industriali. La tecnologia CCS è una delle strategie chiave per il raggiungimento dell'obiettivo dell'accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a 2 °C (o almeno 1,5 °C) al di sopra dei livelli pre-industriali. L’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha modellato centinaia di possibili scenari nel tentativo di delineare percorsi economicamente perseguibili e ottimali per il raggiungimento degli obiettivi di Parigi e, in quasi tutti i modelli proposti, la cattura del carbonio risulta essenziale indipendentemente da altri approcci tesi a mitigare i cambiamenti climatici. Attualmente la tecnologia CCS nel suo complesso è molto costosa e ad alta intensità energetica. In tutto il mondo sono operativi o in costruzione 22 impianti CCS su larga scala, con un risparmio potenziale di circa 37 milioni di tonnellate all'anno (Mt/a) di emissioni di CO2.

In alternativa allo stoccaggio a lungo termine, la CO2 catturata può essere utilizzata direttamente, come materia prima, o indirettamente mediante conversione con produzione di prodotti commercializzabili come combustibili liquidi, prodotti chimici, polimeri e materiali da costruzione (figura 1). La CO2 stessa può quindi fungere da fonte di carbonio riducendo l’input da altre fonti come i combustibili fossili. La tecnologia di cattura e conversione della CO2 (nota come CCU) permette di generare entrate valorizzando le risorse di carbonio e incentivando le CCS.

L’anidride carbonica viene utilizzata da diversi decenni in vari processi industriali come il recupero di petrolio con CO2 (EOR), l'industria alimentare e delle bevande, la produzione di urea, il trattamento delle acque, la produzione di ignifughi e di refrigerante. Oggi esiste anche una vasta gamma di tecnologie di utilizzo della CO2 in varie fasi di sviluppo e commercializzazione che stanno suscitando un interesse crescente. I percorsi tecnologici per la conversione della CO2 in prodotti commerciali comprendono processi catalitici, elettrochimici, mineralizzazione, biologici (utilizzando microbi ed enzimi), fotocatalitici e fotosintetici.

Figura 1: processi di utilizzo, diretto e indiretto, della CO2.

Questo rapporto tecnico fa il punto sulle tecnologie ad uso indiretto che convertono la CO2 in carburanti, prodotti chimici e materie prime.

La conversione elettrochimica della CO2 risulta un campo della ricerca estremamente dinamico. Sono stati esplorati molti percorsi per convertire la CO2 a syngas, metano, metanolo o dimetiletere anche sfruttando l’accoppiamento con le energie rinnovabili. Il processo di produzione di Blue Crude della Sunfire GmbH e il processo ETOGAS per la produzione di metano hanno raggiunto uno stadio di sviluppo semi-commerciale e potrebbero presto essere commercializzati su larga scala. Altri processi sono meno maturi ma prossimi alla dimostrazione su scala pilota mentre altri sono in fase di sviluppo concettuale e validazione su piccola scala.

La tecnologia Sunfire si basa sulla co-elettrolisi ad alta temperatura di vapore acqueo (H2O) e CO2 utilizzando una cella elettrolitica ad ossidi solidi (SOEC) per produrre gas di sintesi che viene poi convertito in carburanti sintetici come benzina, diesel, cherosene e metano (figura 2).

Figura 2: processo Sunfire per la produzione di Blue Crude.

La SOEC opera ad alta pressione > 1 MPa e ad alta temperatura > 800 ° C. Il syngas può essere convertito attraverso il processo di Fischer-Tropsch in idrocarburi a catena lunga (CH2-), noti come Blue Crude, per la produzione di combustibili o prodotti chimici. La Sunfire GmbH ha realizzato un impianto pilota a Dresda, in Germania, producendo nell'aprile 2015 i primi lotti di carburante diesel di alta qualità. L'elettrolizzatore da 10 kW opera a 1,5 MPa ed è stato utilizzato ininterrottamente per oltre 1500 ore raggiungendo un'efficienza di conversione del carbonio del 90%. Attualmente sono in corso diverse attività di ricerca e sviluppo su scala mondiale per l’ottenimento di sistemi elettrocatalitici efficienti che permettano di convertire la CO2 in combustibili e prodotti chimici. La maggior parte degli studi ha lo scopo di identificare e sviluppare catalizzatori ad alta efficienza e selettivi per l'elettrolisi di CO2 e acqua.

La ricerca nel campo della conversione fotocatalitica e catalitica fototermica della CO2 ha come obiettivo lo sviluppo di nuovi fotocatalizzatori per convertire la CO2 a prodotti chimici con elevata efficienza energetica, resa e selettività. Attualmente la maggior parte delle applicazioni sono su scala da banco (bench-scale) e la velocità di conversione della CO2 in tali sistemi è spesso molto lenta, rendendo l’applicazione attualmente irrealizzabile su scala commerciale.

Sono stati sviluppati diversi processi per la conversione catalitica della CO2 a metanolo e altri combustibili, e alcuni di questi risultano in fase dimostrativa su scala pilota o in fase pre-commerciale. Ad esempio, l’impianto di produzione da 4000 t/a di CH3OH dell’Icelandic Carbon Recycling International risulta operativo dal 2012, e converte 5500 t/a di CO2. Altri promettenti processi sono in fase di sviluppo e prossimi alla dimostrazione su scala pilota o più grande.

Sono in fase di studio diversi interessanti processi di bioconversione da CO/CO2 come il processo di fermentazione su scala industriale della LanzaTech. Il primo impianto è stato commissionato nel maggio 2018 per la produzione di etanolo e molti altri impianti sono in fase di sviluppo. E’ in corso la sperimentazione su piccola scala di enzimi e batteri ingegnerizzati.

Le tecnologie per la produzione di materiali edili e altri materiali attraverso il processo di mineralizzazione della CO2 risultano in fase più avanzata. Diverse aziende attualmente forniscono per la produzione di calcestruzzo e altri materiali carbonati. Il calcestruzzo indurito con la CO2 risulta simile ma migliore del calcestruzzo prodotto tradizionalmente ed è un importante metodo per stoccare la CO2 a lungo termine. Le tecnologie dei sistemi di produzione attuali sono semplici da installare o ammodernare, risultano economicamente competitive e pertanto sono state rapidamente adottate da diversi produttori di cemento, principalmente nel Nord America. Inoltre, sono in funzione o in costruzione diversi impianti commerciali che utilizzano la CO2 catturata per trattare una vasta gamma di rifiuti industriali, come polveri di cemento, scorie di acciaio e residui dall’incenerimento di rifiuti solidi urbani, per produrre un aggregato carbonato.

Sono stati fatti significativi sviluppi nella co-polimerizzazione della CO2 con epossidi per formare policarbonati e/o polioli ciclici. Alcuni processi sono già su scala commerciale e altri sono in via di sviluppo. I polimeri possono contenere più del 50 wt% di CO2 e risultare in un prodotto finale con ottime performance, forza e resistenza agli agenti atmosferici e costi potenzialmente inferiori.

Sono state condotte diverse analisi del ciclo di vita (LCA) per differenti processi CCU, sebbene alcune siano basate in gran parte su assunzioni. I risultati mostrano che i polimeri derivati dalla CO2 e il calcestruzzo indurito con CO2 hanno una miglior performance ambientale e un’impronta di carbonio inferiore rispetto ai prodotti tradizionali. L’LCA della CO2 a fuel sembra suggerire che i combustibili liquidi come il metanolo, prodotti a partire dalla CO2 presentano benefici ambientali quando viene utilizzata l’energia rinnovabile come fonte energetica.

L’attuale consumo e riutilizzo della CO2 è stimato a 0,222 Gt/a e risulta piuttosto ridotto rispetto alla potenziale “fornitura” di CO2 antropogenica, superiore a 12,7 Gt/a. Nel prossimo futuro, in cui non si prevedono aumenti drastici della domanda di CO2, si pensa che la tecnologia CCU avrà un ruolo importante nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Il recupero e il riutilizzo della CO2 è un elemento chiave per trasformare l’attuale economia lineare in un'economia circolare e spingere le industrie manifatturiere e energetiche verso una produzione a basso tenore di carbonio. FDessì

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Ultimo aggiornamento

16/05/2023, 16:12