Situazione H2 in Italia

Produzione e utilizzo dell’idrogeno verde sono stati i temi centrali affrontati durante il convegno RENMAD-H2 tenutasi a Roma dal 11 al 12 giugno 2024.

Data:
21 giugno 2024

Renmad H2 Italia
Renmad H2 Italia  

La produzione e l'utilizzo dell’idrogeno verde sono i temi centrali dell'edizione inaugurale del convegno RENMAD-H2 tenutasi a Roma dall'11 al 12 giugno 2024. Obiettivo del convegno sviluppare un business in rapida crescita, redditizio e resiliente lungo l’intera filiera dell'idrogeno: trenta esperti del settore insieme per discutere come progettare, acquistare, costruire e gestire progetti commerciali di idrogeno rinnovabile in Italia fornendo una panoramica sull’idrogeno, dalle tecnologie disponibili alla normativa di riferimento.

Secondo il Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), lo sviluppo del mercato dell’idrogeno, compresi elettrolizzatori e sistemi di compressione e stoccaggio, deve avvenire in maniera simile a quanto effettuato per le tecnologie di altre fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico, geotermico). La strategia nazionale si è posta come obiettivo il raggiungimento di 200.000 tonnellate/anno di idrogeno prodotto entro il 2030, di cui l'80% su suolo nazionale e 20% di importazione (paesi del Nord Africa). Lo strumento per l’incremento della produzione sarà un sistema di incentivazioni che riduca la differenza dei costi di produzione tra l’idrogeno verde e le altre tipologie di idrogeno (grigio e blu).

La valutazione dei costi ha evidenziato come la differenza dei costi di produzione tra l’idrogeno verde e l’idrogeno da fonte fossile sia di circa sei euro: il prezzo di produzione medio dell’idrogeno "green" è di 8,5 euro/kg mentre quello dell'idrogeno grigio è di 2,5 euro/kg. Tale divario dovrà perciò essere ridotto con una combinazione di incentivi, in cui quelli sull’idrogeno verde prodotto dovrebbero essere cumulabili con quelli per la realizzazione degli impianti di produzione, che dovrebbero comprendere anche il bioidrogeno (idrogeno prodotto dalle biomasse tramite gassificazione) e il biogas (idrogeno prodotti da processi fermentativi).

Secondo una prima stima, l’Europa dovrebbe raggiungere il seguente obiettivo da oggi fino al 2030: una produzione interna di 10 milioni di tonnellate ed un’importazione di altrettanti 10 milioni. La strategia da seguire si articola in quattro diverse linee di intervento: le prime due riguardano la definizione di schemi di supporto per la produzione interna di idrogeno rinnovabile e la sua importazione; la terza prevede l’aggregazione tra la futura domanda del vettore energetico e l’offerta, mettendo in collegamento le iniziative nazionali degli stati membri, facilitando la diffusione delle informazioni e la trasparenza; la quarta dovrebbe coinvolgere la European Hydrogen Bank per mettere a disposizione vari strumenti di finanziamento a favore dei progetti.

Nonostante l’Italia rappresenta un mercato ad alto potenziale per lo sviluppo dell’idrogeno verde, deve ancora affrontare alcuni ostacoli importanti: l’elevato costo degli elettrolizzatori, la limitata disponibilità di fonti energetiche rinnovabili e la mancanza di infrastrutture. Aspetti che incidono sul trasporto dell’idrogeno e richiedono un investimento significativo in termini di capitale e tempo.

Anche il quadro normativo rappresenta un punto debole in Italia. La regolamentazione italiana è frammentaria e in questo senso alcune regioni decidono in maniera differente: la Liguria non richiede particolari autorizzazioni, considerando la realizzazione di un impianto di produzione idrogeno come edilizia libera. Altre regioni richiedono l’Autorizzazione integrata ambientale (AIA) regionale, altre ancora (Trentino Alto Adige) richiedono la Valutazione di impatto ambientale (VIA) sostenendo che l’impianto fotovoltaico associato all’elettrolizzatore rappresenta un impianto chimico integrato.

Seppur in un quadro normativo complesso e incerto, negli ultimi anni sono stati effettuati ingenti investimenti sulle tecnologie dell’idrogeno ed altri sono in fase di programmazione. La ricerca resta la via primaria per accelerare la transizione energetica e la riduzione delle emissioni di CO2 nei prossimi anni. AMasili

Questa attività è stata finanziata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica attraverso la Ricerca di Sistema Elettrico Nazionale (RdS) - Piano Triennale di Realizzazione 2022-2024 - 1.3 Progetto integrato tecnologie dell’idrogeno

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Ultimo aggiornamento

30/10/2024, 15:01