Portoscuso e la transizione energetica: opportunità e dubbi a confronto
La Sardegna è stata al centro del dibattito sulla transizione energetica e le aree idonee. Criticità e opportunità per il territorio sono state discusse nel convegno organizzato a Portoscuso.
Data:
20 dicembre 2024
Negli ultimi mesi la Sardegna è stata al centro del dibattito nazionale sulla transizione energetica e l’idoneità delle aree destinate ad ospitare parchi eolici e impianti fotovoltaici. Criticità e opportunità offerte dalla decarbonizzazione per il territorio sono state discusse nel convegno organizzato a Portoscuso dall’Associazione Su Marchesu.
Il dibattito è stato introdotto dal moderatore Giorgio Querzoli, responsabile del comitato scientifico di Legambiente: "La transizione energetica richiede grandi cambiamenti. Quando c'è una trasformazione tecnologica. Chi la attua per primo ne ha i maggiori vantaggi e detta le regole. La Sardegna è molto vulnerabile ai cambiamenti climatici, siamo noi i primi interessati per la cessazione di produzione di CO2, per questo dobbiamo dare il nostro contributo".
“La Sardegna è la regione italiana che produce più CO2 pro capite. Produciamo molta energia da combustibili fossili ma abbiamo anche tante fonti rinnovabili” precisa Mario Porcu, amministratore unico Sotacarbo. “Bisogna essere pratici, pragmatici e razionali. In base alle scelte che facciamo si può stimolare o danneggiare lo sviluppo economico di un paese. C’è disinformazione purtroppo. Si dice che se c'è l'idrogeno non servono fotovoltaico o eolico: è sbagliato. Per produrre l'idrogeno pulito serve energia rinnovabile. La paura del nuovo si supera spiegando queste problematiche, creando occasioni di confronto e informazione come questa. La decarbonizzazione è un'opportunità. Bisogna informare le comunità in modo tale che supportino la transizione e prendano decisioni informate”.
In questo senso Vincenzo Tiana, comitato scientifico Legambiente Sardegna, ha voluto chiarire la posizione di Legambiente: “Legambiente supporta le fonti rinnovabili ma dice di no al metano. Si dovrebbe seguire l’esempio delle acciaierie lombarde che hanno stipulato accordi con fornitori di energia rinnovabile. Portoscuso è un laboratorio innovativo per la transizione energetica ed ha tutte le potenzialità per disinquinare e rinnovare l’apparato produttivo”.
Sul punto il sindaco di Portoscuso Ignazio Atzori ha voluto esprimere la visione della sua Giunta: "Siamo tutti d'accordo che serva la decarbonizzazione ma noi siamo in forte ritardo. Dobbiamo fare attenzione a come intrecciare i programmi a lungo termine con le occorrenze quotidiane e fare valutazioni a tutto campo: la decarbonizzazione deve essere giusta e basata su dati tecnico-scientifici. L'industria ha bisogno di energie verde a costi compatibili con competitività europea. Ci sono stati grossi problemi di comunicazione. Si sono create immagini sproporzionate, ma i cittadini, uffici pubblici, si sono trovati sopraffatti da migliaia di progetti. La gente ha bisogno di certezze. Ogni progetto deve essere calato attraverso procedure che diano certezza e il territorio deve toccare con mano i reali benefici”.
L’incontro è stato concluso dall’intervento dell’Assessore all’Industria della Regione Sardegna Emanuele Cani: “Incontri come questo ci permettono di capire meglio le cose. Altri incontri sono stati fortemente condizionati da un atteggiamento sbagliato, privo di proposte basate su dati scientifici. Alcuni sindaci hanno dovuto sposare una certa linea o direzione, pressati da campagne basate su argomentazioni ideologiche e non scientifiche. La profonda ipocrisia che sta venendo fuori per chi ha cavalcato la questione della contrarietà all’operato della Giunta è che nessuno, in giro per la Sardegna, ha avuto il coraggio di dire no alla transizione energetica, però allo stesso tempo le stesse persone promuovevano un no su tutta la linea, che di fatto impedirebbe la possibilità di realizzare qualsiasi cambiamento e innovazione”.
L’Assessore ha voluto chiarire come la normativa regionale appena approvata fornisca finalmente un quadro stabile: “Oggi in Sardegna si può finalmente presentare un progetto per le rinnovabili con una normativa chiara. La transizione giusta ha un costo e il problema è chi lo paga. Dobbiamo stare dentro la giusta transizione energetica studiando un meccanismo per ridare al territorio quello di cui ha bisogno senza che diventi un fardello economico per il futuro. Abbiamo attivato una cabina di regia per il Piano energetico regionale, che definisca quali sono i fabbisogni, i sistemi di conservazione e accumulo. Non ci sono segreti: abbiamo coinvolto le migliori forze disponibili del sistema regione, tra le quali le università di Cagliari e Sassari, Sotacarbo, Sardegna IT, Sardegna ricerche e altri portatori di interesse, tra cui le organizzazioni sindacali, Confindustria, Legambiente e gli enti locali”. EF
Ultimo aggiornamento
20/12/2024, 13:38