Le comunità energetiche rinnovabili: vantaggi e criticità
Lo sviluppo delle comunità energetiche rappresenta un’opportunità per imprese e cittadini. I ritardi nella definizione di un quadro normativo adeguato rischiano di rallentarne la crescita
Data:
15 febbraio 2024
L’aumento del consumo energetico urbano, la dipendenza dai combustibili fossili, la scarsità di risorse energetiche e, non da ultimo, il cambiamento climatico. Sono le principali sfide da affrontare per raggiungere la sostenibilità urbana.
Per ridurre il consumo di combustibili fossili e favorire la produzione di energia decentralizzata è fondamentale promuovere misure di efficienza energetica e l’aumento della quota di energia da fonti energetiche rinnovabili (fer).
La crescente diffusione dei sistemi energetici decentralizzati segna una nuova frontiera nella pianificazione energetica urbana e nella progettazione di sistemi energetici locali: le città e le regioni diventano le sedi non solo del consumo di energia ma anche della generazione e della distribuzione. Tutto ciò richiede un cambiamento delle infrastrutture energetiche locali, che tenga in considerazione l’interdipendenza tra pianificazione territoriale e transizione energetica. Come? Affrontando in modo più esaustivo diversi aspetti: la definizione del profilo energetico urbano in relazione alla forma, alla geometria e alle caratteristiche fisiche, la disponibilità di dati per supportare gli strumenti di mappatura energetica e la sperimentazione di sistemi energetici decentralizzati che attivino la transizione per gradi.
Per fare questo risulta fondamentale dimensionare impianti di produzione di energia rinnovabile e sistemi di accumulo di energia in base alle superfici disponibili, ma soprattutto riorganizzare i consumi e massimizzare l’autoconsumo con le comunità energetiche.
L’Unione europea ha imposto al 2030 tre obiettivi principali nella lotta al cambiamento climatico: la riduzione del 55% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990; il raggiungimento del 42,5% di penetrazione delle fonti energetiche rinnovabili nei consumi di energia; e la riduzione del 38% dei consumi di energia primaria. Per raggiugere tali traguardi anche i cittadini devono diventare protagonisti della transizione energetica.
Il 30 novembre 2016 la Commissione Europea ha pubblicato il Clean Energy Package for all Europeans, nel quale è stato inserito il concetto di Comunità energetica rinnovabile (Cer). L'obiettivo generale è promuovere lo sviluppo e l’accettazione delle fonti rinnovabili a livello locale, l’efficienza energetica, la partecipazione al mercato degli utenti finali e la fornitura di energia a prezzi accessibili.
La Cer è un soggetto giuridico non profit a cui possono aderire volontariamente persone fisiche, piccole e medie imprese, pubbliche amministrazioni. Nella comunità energetica i membri possono condividere l’energia elettrica prodotta (ad esempio grazie ai pannelli fotovoltaici). Ne faranno parte quattro figure principali:
- il “prosumer”, ossia il soggetto che ha un impianto di produzione di energia rinnovabile, collegato al proprio contatore, con il quale copre il suo fabbisogno elettrico e cede l’esubero alla comunità;
- il “consumer”, il soggetto che non possiede un impianto ma consuma l’energia condivisa all’interno della comunità;
- lo “storer”, colui che possiede i sistemi di accumulo per immagazzinare energia; il finanziatore, ossia il soggetto interessato all’investimento per lo sviluppo della comunità energetica;
- il “producer” , il soggetto esterno alla Cer che mette a disposizione i propri impianti di produzione da fonti rinnovabili.
Le comunità energetiche portano alle comunità locali e al territorio nazionale benefici sociali. Sono un ottimo mezzo per contrastare la vulnerabilità e la povertà energetica con ricadute positive a livello ambientale, economico e collettivo. Inoltre giocano un ruolo attivo per quanto riguarda la riqualificazione energetica di impianti/strutture già esistenti.
Ciò che però spinge il cittadino ad entrare a far parte di una comunità energetica è la riduzione del costo della bolletta. Questo perché viene favorito l’autoconsumo di energia elettrica con la conseguente diminuzione dell’utilizzo di quella prelevata e acquistata dalla rete nazionale.
Inoltre, si ha diritto alle tariffe incentivanti statali, un rimborso monetario della quota di energia che si condivide all’interno della comunità. Ancora, si può usufruire di incentivi statali che prevedono il rimborso in 10 anni della metà del costo dell’installazione di nuovi impianti fotovoltaici, ovvero delle detrazioni fiscali al 50% per gli interventi di ristrutturazione.
Nel corso del progetto Auree sviluppato da Sotacarbo è prevista l’implementazione sul portale www.auree.it degli strumenti necessari alla sensibilizzazione e alla diffusione di Cer nel territorio comunale di Carbonia.
Ad oggi sono state svolte tutte le attività necessarie per definire le specifiche e i contenuti della nuova sezione del portale dedicata. Tra l'altro sono stati inoltre individuati e descritti alcuni esempi di Cer già avviate e/o in fase di realizzazione nel territorio italiano (n. 19) e in Sardegna (n.10). Lo studio evidenzia inoltre i benefici ambientali, sociali ed economici che ne derivano e le criticità che limitano la diffusione del modello energetico. ELoria e GCau
Attività finanziata a valere sul fondo per la ricerca di sistema elettrico PTR 2022-2024.
Ultimo aggiornamento
24/09/2024, 09:50