Diagnosi energetica nelle imprese: obbligo o opportunità?

La diagnosi energetica, integrata con sistemi di gestione dell’energia, rappresenta oramai un elemento chiave per garantire la competitività delle aziende.

Data:
20 febbraio 2015

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La diagnosi energetica, integrata con sistemi di gestione dell’energia, rappresenta oramai un elemento chiave per garantire la competitività delle aziende. Che diventa imprescindibile in uno scenario che ha punti cardinali il risparmio delle risorse, la sicurezza di approvvigionamento energetico, la sostenibilità ambientale dei processi produttivi. Questo è quanto emerso nel seminario “Audit energetici per le imprese: da obbligo normativo a fattore di successo”, organizzato da Sardegna Ricerche –Sportello Energia a Cagliari il 19 febbraio, e che ha visto la partecipazione della Sotacarbo. L’ingegner Davide Poli, docente dell’Università di Pisa e esperto in sistemi elettrici per l’energia, ha fatto il punto della situazione sui meccanismi di incentivazione ad oggi previsti dalla normativa italiana, soffermandosi sul mercato dei Titoli di Efficienza Energetica (TEE) e in particolare sui titoli spettanti a impianti di cogenerazione ad alto rendimento (TEE.CAR), ad oggi i più promettenti. In un sistema elettrico caratterizzato ancora da forti debolezze strutturali e da elevati costi di produzione dell’energia, la diagnosi energetica - accompagnata dalla effettiva applicazione dei principi di efficienza energetica ai processi energivori - diventerà di fondamentale importanza. Questo se si vogliono assicurare e garantire la sostenibilità e ritorno economico dell'investimento energetico in un mercato ancora fortemente sbilanciato dagli incentivi. L'audit aiuta a individuare le criticità insite nel processo produttivo ma in futuro andrà di pari passo con l’implementazione di una reale proposta di investimento. A tutti gli effetti il check-up energetico diverrà in breve termine il punto di partenza per uno studio di fattibilità realizzativa vero e proprio, con annesso business plan. In quest’ottica gli investimenti in efficienza energetica rappresenteranno un fattore di successo delle imprese. Con il recepimento italiano della direttiva europea 2012/27/EU (DLgs.102/2014), la diagnosi energetica diventerà obbligatoria per le PA (nel campo dell’efficienza energetica per edifici) e per le Grandi Imprese e le imprese energivore (nel campo dell’efficienza energetica dei processi produttivi). Le PA e le grandi imprese con siti produttivi localizzati in Italia sono obbligati a fare diagnosi energetica di qualità entro il 5 Dicembre 2015 (e aggiornarla ogni 4 anni). L’ingegner Sandro Picchiolutto, esperto in gestione dell’energia e membro del Comitato Termotecnico Italiano, ha analizzato il DLgs.102/2014. La norma in questione suggerisce un percorso oramai inarrestabile che porterà all’applicazione diffusa degli strumenti di efficienza energetica. L’audit si evolverà da semplice diagnosi dei consumi e degli sprechi a parte integrante di un sistema di gestione dell’energia che porterà alla qualificazione dei soggetti accreditati (ISO50001). A oggi in Europa il 99 % delle imprese sono piccole-medie imprese (PMI) e rappresentano il 30% dei consumi energetici europei. Tuttavia l’efficienza energetica non rappresenta per le PMI un fattore strategico a causa dell'indisponibilità di capitale e dell'assenza di consapevolezza dell’importanza di un uso razionale delle risorse. Le PMI non sono obbligate ma solo incentivate alla diagnosi (questo almeno per il periodo 2014-2020), nella speranza che promuovendo azioni di efficientamento energetico si raggiungano obiettivi di risparmio e miglioramento che a lungo termine avranno effetti positivi sul Pil nazionale così come accade in Germania. EM/CF/EL

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Ultimo aggiornamento

16/05/2023, 16:27