Comunità Energetiche Rinnovabili in Sardegna: Villanovaforru conferma e rilancia
Il sindaco Maurizio Onnis illustra i vantaggi di una delle due Cer attiva in Sardegna e promette di allargare la comunità e di coinvolgere i comuni vicini
Data:
16 dicembre 2024
Le comunità energetiche rinnovabili (CER) stanno emergendo come una soluzione innovativa per promuovere l’uso di energie rinnovabili a livello locale, ridurre le emissioni di carbonio e coinvolgere attivamente i cittadini nella transizione energetica. Sotacarbo crede fermamente nel ruolo delle comunità energetiche rinnovabili per un futuro sempre più sostenibile. Il progetto Auree (Abaco Urbano Energetico degli Edifici), finanziato dalla Ricerca di Sistema Elettrico nazionale, prevede da parte di Sotacarbo una serie di attività di sensibilizzazione e coinvolgimento della cittadinanza, delle imprese e amministrazioni locali per diffondere nuove opportunità per produrre e consumare energia in modo diverso e vantaggioso nell’interesse collettivo.
Il Comune di Villanovaforru, con circa 550 abitanti della provincia del Sud Sardegna, ha avviato nel 2021 l’iter per la realizzazione di una comunità energetica, con l’obiettivo di abbattere i costi della bolletta energetica dei cittadini e delle piccole e medie imprese e promuovere l’uso di energia rinnovabile. Questa comunità non solo favorisce l’autoconsumo locale, ma mira anche a sensibilizzare i cittadini sull’uso razionale dell’energia e a rafforzare la rete sociale ed economica del territorio.
Attualmente, Villanovaforru rappresenta, assieme a Ussaramanna, una delle due comunità energetiche attive a livello regionale, rappresentando un esempio virtuoso di come i piccoli comuni possano giocare un ruolo chiave nella transizione energetica. Il sindaco di Villanovaforru, Maurizio Onnis, ha discusso il cammino dell'aministrazione comunale verso la CER.
La comunità di Villanovaforru è da sempre attenta agli aspetti ambientali e nel 2020 quando in Italia è stata recepita la direttiva europea sulle comunità energetiche, la RED II, il Comune si è subito attivato per la costituzione di una comunità energetica. Le motivazioni sono cambiate nel tempo: all’inizio ciò che aveva spinto i cittadini a partecipare a tale progetto era soprattutto il guadagno economico; tuttavia, in un secondo momento gli stessi si sono resi conto di poter essere i protagonisti di un movimento utile per la transazione ecologica. Dal punto di vista sociale la comunità energetica è uno strumento di educazione civica e di democrazia partecipata, ha il potere di radunare le persone attorno ad un tavolo e spingerle ad affrontare temi come l’ambiente e l’energia e prendere decisioni per la propria comunità.
L’iter di realizzazione non è stato complicato. Siamo partiti a novembre 2020 con lo studio di fattibilità, supportati dal partner tecnico Ènostra; abbiamo organizzato due assemblee pubbliche e a luglio 2021 abbiamo registrato lo statuto dell’associazione; a ottobre dello stesso anno sono stati installati i pannelli fotovoltaici sulla copertura della palestra comunale per una potenza complessiva di 44 kW, undici mesi dopo la comunità era pronta a partire. È a questo punto che abbiamo riscontrato difficoltà burocratiche e ritardi non attribuibili al Comune di Villanovaforru. Infatti, l’impianto fotovoltaico è stato allacciato in rete da Enel Distribuzione quasi un anno dopo la sua installazione e solo nel marzo 2023 il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) ha registrato la nostra comunità. Ad oggi siamo a un anno e mezzo di piena vita operativa.
L’installazione dell’impianto fotovoltaico è stata finanziata grazie a 100.000 euro di fondi ministeriali dedicati all’efficientamento energetico destinati ai comuni al di sotto dei 5000 abitanti.
Da circa 40 utenze domestiche e un hotel. Questo numero rappresenta un ottimo risultato considerando che le 40 utenze coprono circa un centinaio di abitanti in un paese che ne conta complessivamente 550. Il Comune non è tra i soci della comunità energetica per scelta, ma è legato ad essa da una convenzione grazie alla quale può comunque partecipare, e votare, alle assemblee dell’associazione. Inoltre, per motivi legati alla normativa la nostra comunità energetica è legata alla cabina di trasformazione secondaria e gli interessati che non hanno avuto la possibilità di farne parte attendono un’espansione del progetto per potersi unire.
La cittadinanza ha accolto positivamente da subito l’iniziativa. La nostra comunità è da sempre attenta a questi temi. Già nel 2014 abbiamo creato un comitato ambientalista a favore della transizione ecologica e contro la speculazione energetica. Attualmente, il direttivo dell’associazione della comunità energetica è formato da tre nostri cittadini e ciò dimostra l’interesse e la fiducia della popolazione in questo progetto.
Nel primo anno di vita operativa la nostra comunità energetica ha permesso di evitare oltre 20 tonnellate di anidride carbonica, equivalenti alle emissioni di un’auto che percorre la tratta Villanovaforru-Cagliari di 58 km per 2.431 volte oppure equivalenti alle emissioni di CO2 sequestrate in media da 1.127 alberi. Inoltre, sempre dal punto di vista ambientale nel primo anno grazie alla nostra comunità sono state evitate le emissioni di oltre 150 g/anno di polveri fini PM10. Dal punto di vista economico ci aspettavamo un risparmio di circa il 20-25% sulla bolletta elettrica. Nella realtà il ritorno economico è in media di 100 €/anno a utente, perché l’associazione, come forma giuridica, non permette di ridistribuire tra i soci i soldi provenienti dalla vendita dell’energia ma esclusivamente quelli relativi agli incentivi relativi all’energia condivisa all’interno della comunità. Inoltre, non riusciamo ancora a massimizzare gli incentivi perché non abbiamo un totale autoconsumo dell’energia elettrica prodotta dall’impianto solare fotovoltaico. La percentuale di autoconsumo va dal 75 al 95%, perché la maggior parte degli abitanti del paese non si trova in casa nelle ore centrali e più soleggiate della giornata, in cui si ha il picco di produzione.
Vengono distribuiti principalmente in base ai consumi. Probabilmente tale ridistribuzione verrà ridiscussa per trovare una migliore soluzione anche per contrastare la povertà energetica e andare in contro specialmente alle famiglie più numerose che per motivi lavorativi non si trovano in casa nelle ore centrali della giornata.
Il controllo dei consumi elettrici avviene da remoto, tramite un dispositivo intelligente, chiamato “smart meter”, che è stato installato a casa degli utenti nell’ambito di un progetto europeo Life Loop del quale il nostro Comune insieme a quello di Ussaramanna è capofila.
La nuova normativa permette di allacciarsi alla cabina di trasformazione primaria, abbiamo quindi intenzione di espandere la comunità in tutto il paese ed oltre; esiste infatti un piano di allargamento della comunità con il coinvolgimento dei comuni di Ussaramanna e Siddi. Stiamo pure considerando di registrare la comunità come una cooperativa, in modo che anche i proventi della vendita dell’energia possano essere ridistribuiti tra i soci, aumentando così il ritorno economico agli utenti.
Il consiglio è sicuramente quello di creare la comunità energetica. L’iter di costituzione può spaventare ma, anche se lungo, è più semplice di quanto si possa immaginare. Il numero delle comunità energetiche deve crescere per trainare la transizione ecologica.
Attività finanziata a valere sul fondo per la ricerca di sistema elettrico PTR 2022-2024.
Ultimo aggiornamento
27/01/2025, 09:15