Come contrastare la povertà energetica

L'accesso all'energia è un problema che riguarda, in Europa, 48 milioni di persone: l'aumento dei costi per i consumi energetici sta spingendo sempre più persone in una condizione di vulnerabilità

Data:
03 novembre 2025

Un esempio di intervento concreto per il contrasto alla povertà energetica (immagine generata con Loveart.ai)
Un esempio di intervento concreto per il contrasto alla povertà energetica (immagine generata con Loveart.ai)  

In Europa, la povertà energetica (PE) è una realtà che riguarda una parte significativa della popolazione, pari al 10,6% dei cittadini, ovvero circa 48 milioni di persone. Questo dato, fornito da Eurostat a giugno 2024 e relativo all’anno 2023, evidenzia come l’accesso all’energia continui a essere un problema rilevante per milioni di europei. In Italia, la situazione non è meno preoccupante. Secondo le analisi dell’Osservatorio Italiano sulla Povertà Energetica (OIPE), nel corso degli ultimi anni i costi sostenuti dalle famiglie per i consumi energetici domestici sono aumentati significativamente, spingendo molte persone in una condizione di vulnerabilità. Nel 2023, circa il 9% delle famiglie italiane, corrispondenti a circa 2,36 milioni di cittadini, si trovava in una condizione di povertà energetica.

In questo contesto, è necessario che i governi, le istituzioni e il settore privato collaborino per ridurre il divario energetico con l’obiettivo di garantire per tutti l'accesso a servizi energetici essenziali, senza compromettere la stabilità economica e sociale delle famiglie. La povertà energetica, infatti, è una questione che va oltre la semplice disponibilità di energia, toccando aspetti cruciali come il diritto a una vita dignitosa e alla salute.

Cosa si intende per povertà energetica?

Una definizione esatta e chiara di questo fenomeno è un requisito fondamentale per valutare quali siano le misure più adatte per contrastarlo e quali interventi siano più efficaci. In Italia la definizione di povertà energetica è riportata nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC, 2023) e nella Strategia Energetica Nazionale (SEN, 2017).

Il PNIEC fornisce la seguente definizione: “La mancanza di accesso da parte delle famiglie ai servizi energetici essenziali che forniscono livelli di base e standard dignitosi di vita e salute, compresi riscaldamento, acqua calda, raffreddamento, illuminazione ed energia adeguati per alimentare gli apparecchi, nel contesto nazionale pertinente, nella politica sociale esistente e in altre politiche pertinenti, causata da una combinazione di fattori, tra cui, a titolo esemplificativo ma non esaustivo, la non accessibilità economica, il reddito disponibile insufficiente, l'elevata spesa energetica e la scarsa efficienza energetica delle abitazioni”.

Il fenomeno, quindi, è determinato da due aspetti: da una parte la mancanza nel territorio di adeguate infrastrutture energetiche o di tecnologie e dispositivi per usufruirne; dall’altra indica l’assenza di risorse economiche delle famiglie per acquistare i servizi energetici essenziali per avere standard dignitosi di vita e di salute.

Come misurare la vulnerabilità energetica

L’Osservatorio Europeo della Povertà Energetica (Energy Poverty Advisory Hub) indica quattro diversi indicatori primari per misurare il fenomeno, dei quali due sono il consumo energetico troppo basso e la quota di reddito, dedicata alla spesa energetica, troppo elevata. Quindi sulla povertà energetica influiscono in maniera diretta gli alti costi dell’energia e indirettamente l’inefficienza delle abitazioni dal punto di vista energetico. Gli altri due indicatori sono il ritardo nel pagamento delle bollette e l’incapacità di mantenere la casa adeguatamente calda d’inverno o fredda d’estate. Tra gli indicatori secondari ci sono anche la mortalità invernale in eccesso o la presenza di gravi problemi di qualità dell’abitazione, come perdite dal tetto, umidità nei pavimenti, nei muri o nelle fondamenta, muffe e funghi alle finestre.

Questi indicatori evidenziano quanto il fenomeno sia complesso e multidimensionale. Ma quali sono le conseguenze concrete per chi vive questa condizione? Tra i vari effetti negativi per le famiglie in condizioni di disagio economico, ENEA (Agenzia Nazionale per le Nuove Tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Economico Sostenibile) segnala il peggioramento delle condizioni di malattia e mortalità dovute a fattori climatici; il deterioramento del benessere psico fisico; l’isolamento sociale e il calo di produttività. Tutto questo porta come effetto complessivo a un inasprimento delle disuguaglianze sociali e va contro l’Obiettivo 7 degli Sustainable Development Goals (SDGs), che mira a garantire per tutti l'accesso a "servizi di approvvigionamento energetico affidabili, moderni ed economicamente accessibili". La povertà energetica, infatti, rappresenta una delle principali sfide per la realizzazione di una società più giusta ed equa, in cui tutti possano godere dei benefici dell'energia senza dover sacrificare la propria salute, il benessere o la propria dignità.

Gli strumenti governativi: bonus sociale e reddito energetico

Per contrastare la povertà energetica in Italia sono scese in campo istituzioni, enti del Terzo settore (Ets) e aziende private. La più importante misura adottata è il bonus sociale elettrico, un sostegno erogato direttamente in bolletta, previsto dal Governo e reso operativo dall'Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (Arera), per assicurare un risparmio sulla spesa dell'energia alle famiglie in condizione di povertà. Una seconda misura più strutturale è il Fondo Nazionale Reddito Energetico, che sostiene la realizzazione di impianti fotovoltaici domestici a servizio di unità immobiliari residenziali di famiglie in condizioni di disagio economico. Il Fondo ha una dotazione iniziale di 200 milioni di euro, provenienti dal Piano di Sviluppo e Coesione del MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), ed è destinato a famiglie con ISEE inferiore ai 15.000 euro, o 30.000 euro per i nuclei con almeno quattro figli a carico. Allo stato attuale, è previsto esclusivamente per il biennio 2024-2025, con i finanziamenti che saranno destinati per l’80% alle regioni del Sud. L’obiettivo del Fondo, la cui attuazione è demandata al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), è realizzare almeno 31.000 impianti fotovoltaici di piccola taglia in favore di altrettante famiglie in difficoltà.

Nonostante questi sforzi nazionali, la povertà energetica resta una sfida complessa e diffusa, riconosciuta a livello europeo, ma che, purtroppo, trova una risposta legislativa in meno di un terzo dei paesi membri. Spesso a intraprendere iniziative per aiutare i cittadini in condizioni di vulnerabilità economica sono le aziende private e il terzo settore. Progetti a sostegno dei cittadini in condizioni di povertà energetica sono sostenuti dalle Caritas diocesane, dalla San Vincenzo de’ Paoli, dalla Comunità di Sant’Egidio, dalla Misericordia, dalle Acli e da associazioni di volontariato laiche come la Croce Rossa e il Banco Alimentare o fondazioni ed ETS (Enti del Terzo Settore) legate ai territori

Il Banco dell’energia, assistenza sociale e politica di sostenibilità

Uno dei momenti più importanti negli ultimi anni nella lotta alla povertà energetica è stata la nascita, nel 2016, del Banco dell’energia che ha messo assieme gran parte di questi attori coordinandoli in interventi concreti per fronteggiare questa grave emergenza sociale. Il Banco dell’energia monitora la situazione a livello nazionale, con l’obiettivo di individuare azioni comuni a supporto della tematica della povertà energetica, e promuove progetti territoriali con enti pubblici, società private o del terzo settore. Dall’inizio della sua attività, il Banco  ha raccolto e donato oltre 12 milioni di euro aiutando più di 13.000 persone e promosso oltre 150 progetti, alcuni a livello nazionale e altri concentrati su particolari aree geografiche. Inizialmente era nato in Lombardia e si concentrava sul territorio regionale. Dal 2021 ha adottato una prospettiva nazionale, unendosi ad altre aziende e fondazioni, associazioni e istituti di ricerca lanciando il Manifesto“Insieme per contrastare la povertà energetica”. Tra i suoi obiettivi c’è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica al tema della povertà energetica. Infatti, il problema della povertà energetica è familiare solo al 6 % degli italiani. Inoltre, un italiano su cinque non mostra alcuna preparazione in ambito energetico, su concetti che dovrebbero guidare le proprie scelte di consumo.

Il Manifesto riunisce sia enti e associazioni attivi nella progettazione di interventi concreti, sia aziende disponibili a investire risorse e fondi per sostenere i progetti del Banco. La strategia principale con cui il Banco persegue il contrasto della povertà energetica è il sostegno economico, con il tramite di altri enti del terzo settore, con l’erogazione di fondi per il pagamento delle bollette energetiche, emesse da qualunque operatore, a individui e famiglie vulnerabili a rischio di povertà. Altre strategie messe in campo sono la formazione sull’uso consapevole dell’energia, gli interventi di efficientamento energetico delle abitazioni e la creazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili e Solidali (Cers).

Accanto agli interventi diretti, non va sottovalutata una strategia preventiva: la sensibilizzazione e la formazione delle persone. Educare al risparmio energetico significa aiutare le persone a ridurre consumi e sprechi, ma anche far conoscere soluzioni alternative dall’uso delle energie rinnovabili fino a forme più strutturate come le comunità energetiche.

Di povertà energetica si parlerà venerdì 28 novembre nel workshop organizzato da Sotacarbo dal titolo "Capire i consumi per contrastare il caro energia" presso il Centro Anziani Onlus di Carbonia, a partire dalle ore 16. Un'occasione preziosa per affrontare una tematica ancora poco conosciuta ma che tristemente sta coinvolgendo sempre più famiglie. La consapevolezza è infatti il primo passo per uscire dalla vulnerabilità energetica e costruire un futuro in cui l’accesso all’energia sia davvero un diritto garantito a tutti, senza esclusioni. EL

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Ultimo aggiornamento

04/12/2025, 11:11