Nel 2013 in Italia meno 6% emissioni di CO2
La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ha presentato il “Dossier Clima 2014” dal quale emerge che «L’Italia prosegue nel suo percorso virtuoso di riduzione delle emissioni di gas serra
Date:
04 March 2014
La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ha presentato il “Dossier Clima 2014” dal quale emerge che «L’Italia prosegue nel suo percorso virtuoso di riduzione delle emissioni di gas serra e dopo aver centrato e superato nel 2012 l’obiettivo di Kyoto ( -7,8% rispetto al 1990), nel 2013 ha ridotto le emissioni di un ulteriore 6% ed è sulla strada per centrare il target del 2020 del pacchetto clima-energia. Nel 2013 in Italia le emissioni di gas serra si sono attestate, infatti, a 435 MtCO2eq. Si tratta di un calo di oltre il 6% (30 Mt) rispetto all’anno precedente, alla base del quale c’è una significativa riduzione dei consumi di combustibili fossili: -5% (3,4 milioni di tonnellate di petrolio), di gas -6% (4,8 miliardi di m3) e di carbone -14% (3,7 milioni di tonnellate)». La crisi economica influisce certamente sulle diminuzione di emissioni, visto che il PIL italiano nel 2013 sarebbe calato dell’1,8%, ma secondo la Fondazione «La riduzione del PIL può spiegare circa un terzo della contrazione delle emissioni del 2013. Sulla parte rimanente incidono lo sviluppo delle rinnovabili, dell’efficienza energetica e gli stili di vita più sostenibili. Questo nonostante il 2013 sia stato per le politiche ambientali in Italia un anno di luci e ombre, come testimonia il brusco rallentamento della nuova potenza installata di impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili». La Fondazione sottolinea che i dati ufficiali confermano le stime del 2013: « L’Italia ha centrato il target di Kyoto, riducendo le emissioni rispetto al 1990 del 7,8% a fronte di un impegno del -6,5%». Se si guarda ai target al 2020 fissati dal Pacchetto clima-energia dell’Ue si note che : «Nel 2013 le rinnovabili dovrebbero superare agevolmente la soglia del 14% dei consumi finali lordi, molto vicine al target del 17%, mentre le emissioni di gas serra (quelle del settore non-ETS ( su cui sono chiamati a misurarsi i Paesi membri) sono già oggi 15-20 MtCO2eq al di sotto del target e anche i consumi primari di energia nel 2013 sono allineati a quelli previsti per il 2020». Ma se l’attenzione si sposta al 2030, se l’Europa puntasse su un target di riduzione conservativo, come il -40% proposto dalla Commissione Ue, «Per l’Italia vorrebbe dire dover arrestare il processo di decarbonizzazione in atto» Diversa la situazione mondiale: «Pur non disponendo ancora di dati consolidati per il 2012 – conclude il rapporto – si può certamente affermare che il target del Protocollo di Kyoto è stato abbondantemente centrato: i paesi dell’Annesso I (tutti, anche quelli non ratificanti) hanno ridotto le emissioni del 14,5% (al 2011) a fronte di un target del 5,2%. Tuttavia, il Protocollo non è stato adeguato all’obiettivo della Convenzione quadro Onu di stabilizzare il clima: dal 1990 le emissioni mondiali di gas serra sono aumentate di oltre il 30% e la concentrazione di CO2 in atmosfera ha superato le 400 ppm.
L'articolo originale completo è disponibile su Greenreport
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