51° Convegno internazionale AiCARR, San Servolo - Venezia, 20-22.02.2019
Le variabili comportamentali sono un elemento chiave per definire la prestazione energetica di un immobile. Per la ricerca diventa quindi fondamentale comprendere come la dimensione umana
Date:
01 March 2019
Le variabili comportamentali sono un elemento chiave per definire la prestazione energetica di un immobile. Per la ricerca diventa quindi fondamentale comprendere come la dimensione umana si relazioni e si integri con l’edificio. Di questo si è discusso al 51° Convegno internazionale dell’Associazione Italiana Condizionamento dell’Aria Riscaldamento e Refrigerazione (AiCARR), svoltosi presso San Servolo, Venezia dal 20 al 22 febbraio. Il tema centrale dal titolo “The human dimension of building energy performance - Aspetti umani e comportamentali nella prestazione energetica degli edifici” si inquadra perfettamente nella ricerca Sotacarbo, che ha partecipato con il contributo “The Influence of building use on the definition of energy retrofitting strategies. An expository public building case study” (S. Pili, F. Poggi, E. Loria, C. Frau). Lo studio ha riguardato alcune ipotesi di efficientamento energetico del Museo dei Palaeoambienti Sulcitani "E. A. Martel" di Carbonia.
Il convegno ha visto interventi di speakers di rilievo internazionale tra cui Joon-Ho Choi, School of Architecture University of Southern California USA, e Bjarne Olesen, American Society of Heating, Refrigerating and Air-Conditioning Engineers. Alcuni tra i maggiori esponenti del dibattito scientifico nazionale (Livio Mazzarella, Giuliano Dall’O del Politecnico di Milano, Livio de Santoli dell'Università La Sapienza di Roma), hanno tracciato un quadro chiaro dello stato dell’arte e delle tematiche emergenti. Il quadro teorico si basa sulla evidenza che le tecnologie impiantistiche ed i materiali attualmente disponibili, unitamente agli strumenti di supporto al progetto (modelli di simulazione energetica, Building Information Model) siano già sufficienti per realizzare nuovi edifici ad energia quasi zero (nearly Zero Energy Building – nZEB) e per ridurre notevolmente il fabbisogno di quelli esistenti. Tuttavia il fabbisogno complessivo del settore continua a crescere a causa di stili di vita sempre più energivori e delle difficoltà ad applicare tali modelli. È un fatto condiviso che nel brevissimo periodo (3-5 anni) le tecnologie informatiche e la sensoristica raggiungeranno il grado di maturazione necessario a rendere tutti i nuovi edifici “smart building”; rimangono tuttavia aperti i temi del recupero dell'esistente e della gestione del “fattore umano”, ossia della variabilità del comportamento umano. Servono perciò casi studio e sperimentazioni per sviluppare protocolli operativi e soluzioni adattate alle specificità locali (risorse, contesto territoriale, ecc).
Si delineano alcuni grandi tematiche nell’agenda della ricerca dei prossimi anni: lo studio del fattore umano, lo sviluppo della sensoristica e di protocolli di analisi dei Big Data, il passaggio dal singolo edificio alla dimensione urbana e territoriale della “comunità energetica”.
Durante il convegno si sono presentati molti casi studio che hanno evidenziato i limiti ancora presenti e le potenzialità di alcuni degli approcci consolidati in letteratura. Il passaggio da teoria a pratica incontra limitazioni che posso essere legate a diversi fattori specifici come la disponibilità di risorse economiche ed umane, gli strumenti a disposizione, il tempo, gli imprevisti e il contesto normativo. Anche se le tecnologie e gli strumenti per la progettazione hanno raggiunto una certa maturità, le metodologie che coinvolgono il “fattore umano” mantengono ancora un forte carattere sperimentale che rende ogni caso prezioso per lo sviluppo del dibattito scientifico, soprattutto quando riguarda il recupero del patrimonio esistente. SPili
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